Gli esseri umani vivono aggrappati ciascuno alla propria conoscenza e alla propria rappresentazione del mondo e questo chiamano "realtà"... però i concetti stessi di "conoscenza" e "rappresentazione" sono quanto mai labili e ambigui... nessuno può essere sicuro che ciò che chiama realtà non sia solo una illusione. In fondo, non è forse vero che le persone vivono immerse nel torpore dei propri preconcetti?

martedì 5 giugno 2012

Gruppo Bilderberg




Immaginate centotrenta persone, le più influenti – non necessariamente le più conosciute – sulla faccia della Terra. Immaginatele riunite nella stessa stanza, al riparo da occhi indiscreti, sorvegliate da forze armate disposte sul perimetro. Potrebbe essere lo scenario di un libro di spionaggio. Invece è reale. Ha un nome, il Gruppo Bilderberg, e la settimana scorsa si è riunito a St. Moritz, in Svizzera.
Il Gruppo prende il nome dall’Hotel de Bilderberg, nella cittadina olandese di Oosterbeek, dove nel maggio 1954 si tenne il primo meeting. Da cinquant’anni riunisce i politici, gli imprenditori, i banchieri e i giornalisti più influenti di Nord America ed Europa. Fu fondato da Joseph Retinger, Paul Van Zeeland e dal principe Bernhard. Tra i soci fondatori spicca il nome del Generale Walter Bedell Smith, allora Direttore della CIA. L’agenzia statunitense fu il principale finanziatore del primo meeting del gruppo.



Come osserva Richard J. Aldrich nel libro “The American Committee on United Europe”, fin dagli anni ’50 il Gruppo influenzò una serie di decisioni chiave nello scenario internazionale, a partire dal Trattato di Roma del 1957 di cui fu il primo sostenitore. Giovanni Agnelli, per anni membro dello Steering Committee al fianco di David Rockefeller ed Henry Kissinger, una volta disse:

L’integrazione europea è il nostro scopo finale e dove i governi hanno fallito, noi industriali speriamo di avere successo.
Il Gruppo Bilderberg si riunisce una volta all’anno in hotel completamente svuotati di ospiti e residenti e circondati da soldati, guardie armate, servizi segreti e forze dell’ordine nazionali e locali. Impossibile entrare, ne sa qualcosa Borghezio.

Cosa si discuta e quali decisioni vengano prese all’interno di quelle mura, quindi, rimane un mistero. Tuttavia, è possibile fare delle ipotesi e confrontarle con quanto accaduto nel corso degli anni. Il giornalista e studioso statunitense James Tucker da anni sostiene che il Gruppo usi il proprio potere e la propria influenza per favorire l’ascesa di politici vicini agli interessi di poche, grandi multinazionali.

E’ interessante notare in questo senso come sia a Bill Clinton che a Tony Blair venne data la possibilità di partecipare e tenere un discorso al meeting del Gruppo Bilderberg esattamente un anno prima delle elezioni che li riguardavano. Entrambi, dodici mesi dopo, vennero puntualmente eletti Presidente degli Stati Uniti e Primo Ministro britannico.

Allo stesso modo si ritiene che il Gruppo sia responsabile della caduta o, talvolta, persino dell’uccisione di leader invisi all’elite occidentale, all’FMI o alla Banca Mondiale. Un banchiere svizzero, membro negli anni ’80 del Gruppo Bilderberg racconta (intervista originale disponibile qui):

Fui designato come uno dei direttori di una delle più grandi banche svizzere. Durante il mio lavoro venni coinvolto nel pagamento di un assassino. Mi vennero inviate istruzioni su ordine di un servizio segreto straniero, scritte a mano, con le disposizioni di pagare una certa somma ad una persona che aveva ucciso un leader di un paese del Terzo Mondo. Ero presente alla riunione in cui venne presa questa decisione.
Secondo quanto racconta questa fonte, che ha preferito rimanere anonima, le lettere più importanti vengono scritte a mano. Una volta decifrate, contengono l’ordine di pagare una certa somma di denaro da conti per l’assassinio di persone, il finanziamento di rivoluzioni, il finanziamento di attentati e per il finanziamento di partiti. La maggior parte di queste operazioni avviene al di fuori del bilancio. Non sono sottoposte a verifica e non prevedono tasse.

“Persone all’interno del gruppo Bilderberg hanno dato l’ordine di uccidere. Cercano il potere e distruggono interi paesi, come Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda. Una persona come Josef Ackermann, che è un cittadino svizzero, è l’uomo di punta di una banca tedesca e usa il suo potere per avidità e non rispetta la gente comune. E’ un Bilderberger e non si preoccupa della Svizzera o di qualsiasi altro paese. Distruggono la nostra industria e la ricostruiscono in Cina.”

Nel 2009 i Bilderbergers si riunirono in Grecia, nel 2010 in Spagna. Quest’anno è stata la volta della Svizzera. Non un bel segnale per i suoi cittadini visto quello che sta succedendo agli altri due paesi.

“Vogliono distruggere ciò che questa terra rappresenta. E’ un ostacolo per loro, non essendo nella UE o nell’Euro, non del tutto controllata da Bruxelles e così via. La Svizzera è l’unico posto in cui vige ancora la democrazia diretta. Se avessero la sensazione che stanno per perdere il controllo, come nelle rivolte in Grecia e in Spagna, con l’Italia che probabilmente sarà la prossima, allora faranno un altro Gladio. Ero vicino alla rete Gladio. Istigarono il terrorismo pagandolo con soldi americani per controllare il sistema politico in Italia e in altri paesi europei.”

E in tutto questo, cosa dicono i media? Tutto tace. Sul perchè, ecco alcuni indizi. Nomi e cognomi. Peter Jennings, ABC. Joseph Harsch, NBC. Bill Moyers, PBS. William F. Buckley e Robert Bartley, The Wall Street Journal. William Kristol e Thomas Friedman, The New York Times. Katharine Graham, Washington Post. Leslie Stahl, CBS. Sono solo alcuni dei giornalisti che negli anni sono diventati dei Bilderbergers.

Ed esattamente come tutti gli altri, hanno l’obbligo di mantenere il silenzio su tutto ciò che viene discusso a porte chiuse. La conferma arriva da Rockefeller in persona: “Siamo grati al Washington Post, al New York Times, al Time e ad altre grandi testate i cui editori hanno partecipato ai nostri meeting rispettando il loro impegno di discrezione per quasi 40 anni. Sarebbe stato impossibile per il Gruppo Bilderberg sviluppare il proprio piano per il mondo se fosse stato soggetto alle luci dei media in questi anni.”

Quando si dice, la gratitudine…
Gli Italiani del gruppo

L’Italia sembra giocare il suo ruolo nell’organizzazione, se non altro perché Giovanni Agnelli è uno dei membri dell’Advisory Committee e perché come Francia, Germania ed Inghilterra ha 2 nomi nello Steering Committee. In Italia sono state tenute 3 delle conferenze fatte nel periodo 1954-1999: nel 1957 a Fiuggi, nel 1965 e nel 1987 a Villa d’Este.
Ecco i nomi degli Italiani che sembrano aver partecipato alle ultime riunioni annuali:
> 1995 Giovanni ed Umberto Agnelli, Mario Draghi, Renato Ruggiero
> 1996 Giovanni Agnelli, Franco Bernabè, Mario Monti, Renato Ruggiero, Walter Veltroni
> 1997 Giovanni ed Umberto Agnelli, Carlo Rossella, Stefano Silvestri
> 1998 Giovanni Agnelli, Franco Bernabè, Emma Bonino, Luigi Cavalchini, Rainer Masera, Tommaso Padoa-Schioppa, Domenico Siniscalco
> 1999 Umberto Agnelli, Franco Bernabè, Paolo Fresco, Francesco Giavazzi, Mario Monti, Tommaso Padoa-Schioppa, Alessandro Profumo.
La presenza della Bonino alla riunione del 1998, serve a spiegare il perché dei suoi exploit del 1999, oppure è solo una coincidenza? Ha forse trovato qualche gruppo di potere pronto a finanziarla? In cambio di che cosa? Non lo sapremo mai, però il dubbio rimane.
Pure il Mario Monti fa parte di questo gruppo e se la sua nomina di presidente del consiglio andrà in porto per l’Italia e i suoi cittadini non ci sarà più niente da fare….

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